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venerdì 21 maggio 2021

RECENSIONE | GEISHA MONOGATARI di Miriam Nobile


Titolo: Geisha Monogatari. La storia della geisha: dalle origini ad oggi

Autore: Miriam Nobile

Genere: Saggio

Editore: Phasar Edizioni

Pagine: 326

Anno edizione: 2020

  

Da diverso tempo desideravo conoscere più da vicino la figura della geisha, vera e propria icona della cultura giapponese che da sempre esercita su noi occidentali un fascino irresistibile. Da amante del Sol Levante, ho sempre osservato tale figura con grande curiosità e ammirazione. Ma chi è oggi e chi è stata ieri una geisha? Quando e come è nata la sua professione? Cosa c'è di vero in ciò che si dice sul suo conto? A queste domande non avrei saputo rispondere in maniera esaustiva, prima di leggere quest'opera di Miriam Nobile che, partendo dal Giappone classico, arriva al Giappone moderno, regalando un quadro nitido sul complesso e incantevole “mondo dei fiori e dei salici”.


L'importanza di una premessa


Per far luce su di una figura così emblematica e ancora oggi avvolta da un'aura di mistero, è necessario prima di tutto conoscere i contesti socio-culturali che hanno preceduto e accompagnato le sue origini, in modo da comprendere appieno anche i motivi per i quali esiste una visione distorta della geisha. Confusa con una donna remissiva e di facili costumi, una geisha è infatti tutt'altro.


Frutto di un approfondito lavoro di ricerca, il volume presenta quindi una lunga prima parte dedicata alle origini della prostituzione e della cultura dell'erotismo in Giappone. In particolare, viene descritta dettagliatamente la realtà di Yoshiwara, uno dei più importanti quartieri a luci rosse autorizzati esistiti in Giappone. Situato a Edo e fondato nel 1617 dallo Shogunato Tokugawa con l'obiettivo di regolamentare e controllare il florido mercato della prostituzione, Yoshiwara rappresentava un peculiare mondo a parte dominato dal denaro, in cui vigevano gerarchie, tradizioni e regole ben precise.


Esistevano diverse figure del piacere, dalle cortigiane di alto rango alle prostitute di classe più bassa, e ad ogni ruolo corrispondevano alloggi, costumi, prezzi e doveri diversi. Mentre le cortigiane di alto rango vivevano in ambienti lussuosi e avevano il diritto di rifiutare un cliente, le prostitute di basso rango venivano esposte in vere e proprie gabbie ed erano costrette ad accettare chiunque.


Prostitute esposte a Yoshiwara (periodo Meiji)

Per chi desiderava accedere a Yoshiwara, il quartiere appariva come un paradiso, ma per le donne che ci lavoravano quel luogo era come una prigione dorata.


La letteratura, la poesia spesso paragonava le donne del quartiere di Yoshiwara ai fiori di ciliegio, alludendo alla bellezza e alla caducità intrinseca di entrambi. Dietro la grazia, l'eleganza e la raffinatezza, infatti, si nascondeva un mondo fatto di sofferenze, umiliazioni, disperazione e morte.”

 

Le prime geisha apparvero quando il prestigio delle cortigiane si stava già affievolendo, anche a causa della recessione econominca. Così, mentre il mondo di Yoshiwara si avviava verso il tramonto, la figura della geisha, istruita nelle arti tradizionali e dall'aspetto più sobrio ma altrettanto seducente, iniziava ad affermarsi.


Verso la metà del XVIII secolo, le cortigiane dei quartieri del piacere con i loro sgargianti kimono apparivano ormai irrimediabilmente datate; potevano contare ancora sui loro ammiratori, ma i giovani di mondo iniziarono a rivolgere le loro attenzioni verso le meno costose geisha”


L'era della geisha, iniziata ufficialmente nel 1761, coincide quindi con un approccio alla ricerca del piacere completamente diverso.

 

La vera essenza di una geisha

 

Nella seconda parte del volume Miriam Nobile tratteggia l'immagine e il ruolo di una geisha a tutto tondo, toccando diversi aspetti. Conosciamo così le case in cui vivono (okiya), il duro percorso fatto di studio e rinunce intrapreso per poter fare carriera e quindi passare da apprendiste (maiko) a geisha, i rituali di passaggio da uno status ad un'altro, le regole, il ruolo del danna, della madre, della sorella maggiore e così via. E poi ovviamente l'abbigliamento, i meravigliosi kimono, le acconciature, il trucco, gli ornamenti. Ogni dettaglio estetico racconta qualcosa a proposito di queste meravigliose professioniste!

 



Composto da due kanji, (gei) che significa "arte" e (sha) che vuol dire "persona", la traduzione letterale del termine geisha in italiano potrebbe essere "artista" o “persona d'arte”.


Una geisha è quindi un'artista, che con le sue capacità è in grado di tramandare le tradizioni del Giappone per mezzo di discipline come il canto, la danza e la musica. Inoltre, una geisha deve conoscere ed eseguire con grazia antichi rituali come la cerimonia del tè e l'arte dell' ikebana.  

 


Il compito principale di una geisha è quello di intrattenere i suoi clienti anche grazie a giochi divertenti e ad una conversazione piacevole, rilassata, a volte anche maliziosa - una geisha deve conoscere anche canzoncine licenziose - ma mai volgare. Gli uomini che frequantavano le case da tè nelle quali si svolgeva prevalentemente il lavoro di una geisha cercavano evasione, non prestazioni sessuali, come nel caso delle cortigiane.


Non è tutto oro quel che luccica”


Ciò che colpisce e fa male leggendo questo testo è l'insieme di contrasti che hanno caratterizzato soprattutto la realtà di Yoshiwara. Alla celebrità, la bellezza, gli abiti sfarzosi e gli ambienti eleganti si contrapponevano i debiti, le dure punizioni, gli obblighi e un divieto in particolare: quello di innamorarsi.


La regola fondamentale era giocare con l'amore ma non innamorarsi mai di nessuno. Per evitare la tragedia di un amore che non era possibile consumanre, numerosi erano i libri e le guide per le cortigiane con infiniti consigli su come perfezionare l'arte della duplicità e non affezionarsi e non innamorarsi dei clienti”


Quando una cortigiana infrangeva questa regola, non era una rarità assistere al doppio suicidio (shinjū), un tragico atto di ribellione intrapreso dalla donna e il suo amante.


Gli amanti, ad una vita vuota e senza amore, sceglievano la morte, che avrebbe permesso loro di trovare finalmente la felicità eterna insieme, piuttosto che una vita di penose sofferenze separati l’uno dall’altra”.


E poi gli infanticidi, le poche cure riservate alle prostitute di basso rango che si ammalavano, l'usanza di gettare i corpi delle donne che morivano in fosse comuni... sono tutti aspetti che mi hanno impressionata profondamente.


Una preziosa miniera di informazioni


Con un linguaggio molto preciso ed uno stile fluente, Miriam Nobile ci propone un testo altamente istruttivo, nel quale troviamo molte più informazioni di quelle che ci si potrebbe aspettare. Sfatando i pregiudizi sulla figura della geisha, la giovane scrittrice siciliana ci mette di fronte ad una realtà piena di fascino e dolore, strettamente connessa con la storia del Giappone.




Dire che ho trovato questo saggio estremamente interessante sarebbe riduttivo. "Geisha Monogatari" mi ha arricchita, coinvolta, stupita. Leggendolo mi sono resa conto della vastità dell'argomento e di quanto fossero confuse le mie conoscenze, prima di incontrare queste pagine.



All’inizio del volume troviamo anche un'utilissima tabella con i periodi storici del Giappone, mentre in appendice possiamo consultare l'ampia bibliografia.

 

Ringrazio ancora una volta di vero cuore Miriam Nobile per avermi omaggiata della copia concedendomi il privilegio di leggere la sua prima e pregiata pubblicazione.

 

NOTE SULL'AUTRICE: Miriam Nobile vive a Catania, in Sicilia. Laureanda in Lingue e culture europee ed Orientali e studentessa di lingua, storia e cultura giapponese presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell'Università di Catania, coltiva la sua passione per il Giappone da più di quindici anni. Attraverso il suo percorso accademico ha, negli anni, focalizzato il proprio interesse verso gli aspetti più tradizionali del Giappone antico, concentrando poi i suoi studi sulla figura della geisha, raccolti oggi in diverse pubblicazioni.

 

Per maggiori informazioni su tutte le opere di Mirima Nobile e sul mondo delle geisha, vi invito caldamente a seguirla sul suo splendido profilo instagram @geisha.monogatari


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