Autore: Ken
Mogi
Genere: Saggio
Editore: Einaudi
Anno edizione: 2018
Pagine: 176
Kenichiro
“Ken” Mogi è un neuroscienziato, ricercatore e professore di
Tokyo. Il suo lavoro lo porta spesso a viaggiare in giro per il
mondo, quindi chi meglio di lui poteva riuscire nell'impresa di
spiegare a noi occidentali in maniera esaustiva il significato del
termine Ikigai? In questo libro fluido come lo scorrere di un
fiume e chiaro come la luce del sole, l'autore giapponese funge da
ponte sicuro tra
occidente e oriente, narrando di storie e di
dettagli tipicamente nipponici con perizia e ironia. Trovare il
nostro Ikigai non sarà forse un'impresa semplice e immediata, ma vi
assicuro che leggere questo saggio straordinario può fornirvi una
base solida da cui partire.
La
domanda nasce spontanea: Cos'è l'Ikigai?
Letteralmente
la parola Ikigai è composta da iki (vivere) e gai
(ragione). In poche parole, si può definire come quella forza
che ci spinge ad alzarci la mattina, quella gioia nel cuore
onnipresente, nonostante le avversità. Le fondamenta sulle quali si
regge il nostro Ikigai sono cinque:
Cominciare
in piccolo
Dimenticarsi
di sé
Armonia
e sostenibilità
La
gioia per le piccole cose
Stare
nel qui e ora

C'è
una caratteristica principale che contraddistingue il popolo
giapponese: la perseveranza (kodawari). Impegno,
caparbietà e dedizione sono i pilastri sui quali si basa l'altissima
qualità di beni e servizi offerti dal paese. Tutto inizia però dal
primo passo (cominciare in piccolo), per poi arrivare alla
perfezione. Un esempio lampante è il rinomato negozio di frutta
Sembikiya, che
nel tempo è arrivato a produrre il muskmelon,
un melone di ottima qualità che viene venduto ad un prezzo molto
elevato. Ricevere in dono un melone di Sembikiya
equivale alla massima attestazione di rispetto. Può sembrare
qualcosa di esagerato, ma se si pensa alla fatica che c'è dietro ad
un prodotto così buono, sembrerà persino un prezzo irrisorio!

La
proliferazione di queste forme di espressione, utilizzate non solo
nei manga ma anche nella vita di tutti i giorni a qualsiasi
età, riflette l'importanza che assumono i piccoli momenti di vita
quotidiana (la gioia per le
piccole cose), il piacere dei sensi, e l'alleggerimento
dal peso dell'io (dimenticarsi di
sé). Il giapponese
medio non ha bisogno di spinte motivazionali esterne, perché per
essere felice si affida a dei semplici rituali
quotidiani che
rinvigoriscono corpo e spirito. Alzarsi molto presto la
mattina e onorare la nascita del sole (armonia
e sostenibilità), praticare il radio taiso
(ginnastica ritmica scandita dalla musica via radio), concedersi una
rigenerante passeggiata nella natura (shinrin yoku),
preparare e offrire una fumante tazza di tè,
sono solo alcune tra le tante
abitudini radicate nella cultura giapponese.
Ciò
che spinge Jiro Ono a
preparare il sushi
più buono e originale del Giappone, il maestro dell'animazione
giapponese Haiyao Miyazaki
a disegnare per ore ed ore senza ricevere un compenso poi così alto,
piuttosto che gli hobbisti
ad esporre i propri disegni al Comiket
(fiera dei fumetti più grande del mondo) senza aspettarsi
necessariamente un ritorno economico, non è l'ottenimento di un
riconoscimento esterno,
bensì il proprio senso di Ikigai. Assaporare il piacere di fare ciò
che ci rende felici nel presente (stare nel qui e ora),
senza pensare a quanto denaro potrà fruttarci, è l'inizio di un
cammino che può avere come conseguenza delle entrate economiche in
futuro, ma non deve essere quest'ultimo lo scopo principale.
Come
trovare il proprio Ikigai
“Di solito si tende a pensare che per essere felici siano indispensabili alcuni prerequisiti. Nell'ipotetica formula della felicità si deve possedere, o almeno poter accedere a elementi come l'istruzione, il lavoro, una relazione stabile, soldi. In realtà invece ricerche scientifiche sembrano dimostrare che nella vita degli esseri umani pochissimi elementi sono davvero indispensabili per garantire la felicità.”
Per
avvicinarsi all'Ikigai è necessario ascoltare la propria voce
interiore. Abbandonando gli stereotipi e concentrandosi su ciò
che ci rende davvero felici è possibile fare entrare l'Ikigai
nella nostra vita, ma non si tratta di una formula magica uguale per
tutti, perchè siamo tutti diversi. A tal proposito, esiste un
proverbio giapponese (junin toiro) che
significa “dieci
persone, dieci colori”,
ad indicare che sensibilità e
valori possono variare da individuo a individuo.

Anche
nel Giappone moderno si coltiva la propria individualità in
segreto, una soluzione certamente liberatoria e che non cozza con
la società. Non è raro quindi incontrare un diligente impiegato che
di notte si trasforma in un musicista che si esibisce nei locali o in
un artigiano che espone i suoi oggetti alle fiere nel fine settimana.
Perchè
leggere questo libro
Potrei
continuare ad esporre le tantissime informazioni e i molteplici
esempi che vengono raccontati da Ken Mogi in questo libro
eccezionale, ma mi fermo qui, anche perché non voglio privarvi
del piacere di scoprire voi stessi tutto quello che questo saggio può
insegnare.
Leggerlo
è stato terapeutico e stimolante, perché oltre a farmi
capire in maniera molto chiara cos'è l'Ikigai, mi ha permesso di
aumentare il mio bagaglio culturale sul Giappone. Io credo che si
tratti di un testo imprescindibile, sia per chi è interessato alla
cultura nipponica sia per chi “si è perso” nella fitta rete
della società attuale e ha bisogno di ritrovare il proprio giardino
segreto.
La
formula narrativa utilizzata dall'autore è deliziosa. Sembra di
essere seduti in una sala da tè e di ascoltare le sue parole,
rapiti dalla sua familiarità. Il testo è diviso in dieci capitoli,
ciascuno dei quali contiene una graziosa illustrazione a tema alla
fine.
VALUTAZIONE ⭐⭐⭐⭐⭐
Recensione interessante. Ho deciso di parlarne al pubblico ampio del Gruppo Fb "Camminare nel Parco dell'Inviolata" perchè riassumo molti concetti a noi vicini.
RispondiEliminaSperiamo di annoverare anche Valeria tra i membri del nostro gruppo per poter rimanere in contatto più facilmente anche se distanti...
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