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mercoledì 15 luglio 2020

RECENSIONE | LA MIA VITA di Agatha Christie

 
Titolo: La mia vita 
 
Autore: Agatha Christie
 
Genere: Autobiografie
 
Editore: Mondadori
 
Pagine: 624
 
Anno edizione: 2013

Quello che stiamo vivendo è un anno molto importante per tutti i fan di Agatha Christie, in quanto si celebrano i 100 anni dalla pubblicazione di Poirot a Styles Court, il primo romanzo della prolifica scrittrice britannica. Per festeggiare questa autrice che occupa un posto speciale nel mio cuore, ho deciso - fra le altre cose - di rileggere “La mia vita”, la sua splendida autobiografia. In queste 624 pagine dense di ironia, Agatha Christie svela ciò che vuol svelare e si sofferma lì dove si vuol soffermare. Ed è anche giusto così, si intende. Infondo non sarebbe stata coerente con la sua letteratura, se nelle sue memorie avesse svelato “troppo”. Anche in questo aspetto si esprime la bellezza di questo libro, da molti ritenuto il più riuscito dell'autrice, opinione pienamente condivisa dalla sottoscritta.


Quel viaggio chiamato “Vita”

Agatha Christie iniziò a scrivere le sue memorie nell'aprile del 1950 e le terminò nel 1965, a 75 anni. Il libro fu pubblicato postumo, nel 1977, dopo la sua morte.

Mi sembra il momento giusto per mettere un punto. Tutto quello che avevo da dire l'ho detto”.

E il risultato di quel punto è quest'opera magnifica, un'autobiografia che sembra un vero e proprio romanzo, nel quale non mancano personaggi ben delineati, colpi di scena, descrizioni accurate e profonde riflessioni. Con questo libro Agatha Mary Clarissa Christie, nata Agatha Mary Clarissa Miller, ha dimostrato al suo pubblico di essere stata una scrittrice completa, non solo una straordinaria giallista.

Agatha Christie da piccola
Il viaggio nei ricordi di un'Agatha Christie anziana, ma ancora piena di acume intellettuale, inizia e sosta per molto tempo ai tempi della sua infanzia felice, quando Ashfield, la grande casa di famiglia a Torquay, fu il centro della sua esistenza e punto di riferimento costante. La fanciullezza della taciturna e accomodante bambina coincide con la tranquillità domestica vissuta con dei genirori premurosi, una sorella divertente, un fratello distratto ma “affascinante”, e una bambinaia saggia e paziente.

Quali sono i momenti della vita in cui ci siamo sentiti meglio? Penso che mutino di persona a persona. Quanto a me, più ci rifletto e più mi sembra che siano sempre coincisi con la tranquillità della vita quotidiana. Sono proprio quelli i momenti in cui mi sono sentita più felice, quando infiocchettavo di nastri blu la testa grigia di Nursie, quando giocavo con Tony, facendogli la scriminatura nel mezzo della schiena, quando, in giardino, attraversavo un fiume immaginario su un destriero altrettanto immaginario. E poi, il cerchio, che inseguivo da una stazione all'altra della Linea Circolare. I giochi spensierati che facevo con la mamma. La mamma che, anni dopo, si addormenta lentamente leggendomi Dickens, con gli occhiali in bilico sul naso e la testa ciondolante, e quando io le dico con voce angosciata: “Mamma, stai cadendo dal sonno”, lei si riscuote e risponde con gran dignità: “Ti stai sbagliando, cara, non ho affatto sonno”, per poi riaddormentarsi irrimediabilmente dopo qualche istante. Ricordo come mi sembrava ridicola, con gli occhiali in equilibrio precario, e come l'amavo in quei momenti.”

Con il secondo marito
Con la stessa intensità, il treno dei ricordi dell'autrice tocca le altre tappe della sua vita raccontando aneddoti curiosi, qualche volta tristi, perlopiù avvincenti. I numerosi viaggi - uno fra tanti, il lungo viaggio compiuto con il primo marito Archibald Christie nel 1923 attraverso l'impero britannico, dal Sud Africa all'Australia, fino a Nuova Zelanda, Hawaii e Canada, raccontato nella pubblicazione Il giro del mondo - gli anni avventurosi e appaganti vissuti in Medio Oriente con il secondo marito, l'archeologo Max Mallowan, le esaltanti serate a teatro, gli anni difficili delle due guerre, la perdita prematura del padre, i problemi economici, le soddisfazioni professionali, sono solo alcuni dei momenti salienti narrati con particolare attenzione dall'autrice.

Al contrario, la penna di Agatha Christie sfiora appena altre fasi della sua incredibile esitenza, come nel caso del periodo successivo al divorzio dal primo marito, che coincide con il noto e mai chiarito “mistero della sua scomparsa”, avvenuto nel 1926.

E così, dopo la malattia, venne il tempo del dolore, della disperazione, della morte nel cuore. Inutile dilungarsi. Tenni duro per un anno, sperando che tornasse sulle sue decisione, ma non fu così.
Questa fu la fine del mio primo matrimonio”

Limitato spazio viene dato anche agli anni precedenti alla stesura del libro, anni probabilmente tranquilli, vissuti godendo dei frutti del suo appassionante lavoro.

Istantanea di una scrittrice

Più di una volta nel corso della lettura mi sono soffermata a riflettere sulla singolare personalità di Agatha Christie. Il suo genio creativo, unito alla sua disarmante umiltà, fanno di lei una donna davvero unica. Nonostante il successo ottenuto sin dalle sue primissime pubblicazioni, tardò parecchi anni prima di considerarsi una vera scrittrice.

"Quanto a me, mi è sempre stata attribuita l'etichetta di lenta della famiglia. Mia madre e mia sorella, infatti, avevano reazioni insolitamente pronte con cui non riuscivo mai a stare alla pari. Ho sempre avuto, tra l'altro, una certa difficoltà d'espressione, una sorta di inadeguatezza a rivestire di parole quello che passava per la mente. "Agatha è tanto lenta” era il commento abituale. Era vero, io lo sapevo ed ero arrivata ad accettarlo. La cosa non mi angosciava, anzi, mi ero rassegnata. Fu solo verso i vent'anni che capii che i livelli di casa mia erano particolarmente alti e che i miei tempi di reazione erano pari se non superiori alla media. Quanto alla loquacità, non c'è stato niente da fare, ed è forse questa una delle ragioni che mi hano spinto a scrivere."

La scrittura fu quindi il mezzo prediletto attraverso il quale riuscì ad esprimere ciò che la voce non le permetteva di palesare. Aveva timore di mostrarsi in pubblico - sono infatti rarissime le sue apparizioni - ma questo suo lato schivo non deve farci credere che era una persona indolente e chiusa in un mondo fatto solo di fantasie. Al contrario, fu una donna moderna, indipendente, piena di energia, che guidava la macchina, cavalcava all'amazzone, surfava nei mari di mezzo mondo, ballava il tango, scattava bellissime foto, investiva in case, viaggiava da sola, suonava il pianoforte, cantava! Sarebbe potuta diventare una musicista (era brava, ma non spiccava particolarmente e le esibizioni la rendevano nervosa), oppure una matematica (le piaceva molto l'aritmetica), ma la sua strada maestra fu quella che noi tutti conosciamo.
Agatha Christie in una delle sue rare apparizioni
Il vantaggio più grande di essere uno scrittore è che lo si fa nella propria intimità e quando si ritiene meglio. Certo, ci si preoccupa, ci si angustia, ci si arrovella fino a sentire la testa che scoppia, si ha l'impressione quasi d'impazzire, mentre si tenta di sistemare un intreccio che non viene come dovrebbe, ma, e c'è un ma, non si è costretti a fare la figura degli allocchi in pubblico”

Dalla vita alla carta

L'idea del suo primo romanzo arrivò armeggiando farmaci e veleni, durante gli anni della prima guerra mondiale, quando lavorò come infermiera. Dobbiamo ringraziare anche sua sorella “Madge” (Margaret Frary Miller), se la giovane Agatha iniziò a dedicarsi alla scrittura, perchè fu in seguito ad un sfida che lei le lanciò che iniziò ad immaginare un poliziesco. La scommessa fu accolta e vinta a pieni voti, poichè Porot a Styles Court fu pubblicato (non prima di aver ricevuto diversi rifiuti), e apprezzato.

Questo fu l'inizio della mi lunga carriera che, allora, non avrei mai sospettato tale. Infatti, nonostante la clausola riguardante i cinque romanzi, consideravo il libro come un esperimento unico e isolato, Ero stata sfidata a scrivere un romanzo poliziesco ed ero riuscita a farlo, non solo, un editore l'aveva accettato e me l'avrebbe pubblicato, Per me la faccenda era finita lì. In quel momento non prevedevo assolutamente di scrivere altri libri e, se qualcuno me l'avesse chieso, mi sarei limitata a rispondere che molto probabilmente qualche racconto l'avrei scritto. Non mi sentivo una professionista, né ambivo a diventarlo. Scrivevo solo perchè mi divertiva.”

David Suchet nei panni di Hercule Poirot
La mente di Agatha Christie era perennemente in movimento. Immaginava i suoi personaggi, inventava trame e intrighi in qualsiasi momento della giornata, cogliendo dalla vita reale costante ispirazione per le sue storie, come nel caso di Aiuto,Poirot! (ispirato ad un fatto di cronaca) e Un cavallo per la strega (in cui è presente un personaggio ispirato al Signor P., un farmacista con il quale collaborò quando faceva l'infermiera). La stessa nascita del suo persoaggio più celebre, il meticoloso ispettore belga Hercule Poirot, fu concepita traendo ispirazione dai fatti di quel periodo, quando molti rifugiati belgi si stabilirono nella campagna inglese.

Un'idea ci appassiona, cominciamo a lavorare pieni di speranza e di fiducia, e per quanto mi riguarda sono forse gli unici momenti in cui ho avuto davvero fiducia in me stessa. Troppa modestia ci impedirebbe di scrivere; dev'esserci, quindi, il momento meraviglioso in cui un pensiero si affaccia alla mente, con tanta chiarezza che ci pare quasi di vederlo scritto. Ci precipitiamo a crercare una matita e ci immergiamo nel lavoro, sorretti da una strana esaltazione. A un certo punto cominciano le difficoltà, da cui non si sa come districars, finchè, non si sa come, si riesce a realizzare quello che ci si era prefissati. Il risultato ci sembra disgustoso ma, dopo un paio di mesi, cominciamo a domandarci se, dopotutto, non siamo stati troppo severi”

Gioia di vivere

Agatha Christie amava la vita. Lo dice lei stessa, ma lo si può intuire facilmente anche immergendosi nella sua storia; questa sua dirompente vitalità non può fare altro che agire positivamente sui suoi lettori. I suoi scritti erano, sono e rimarranno per sempre un inno alla vita, uno stimolo giocoso e intelligente del quale non ci si stanca mai.

Mi svegliavo sempre pervasa da un sentimento che dovrebbe essere connaturato a tutti noi, la gioia di essere al mondo. Non ne ero consapevole, naturalmente, non in questi termini, almeno, ma il fatto è che c'ero, che ero viva, che aprivo gli occhi e davanti a me avevo un altro giorno, un altro passo nel cammino verso l'ignoto. Quel viaggio entusiasmante che è la vita, entusiasmante perchè è la nostra vita, anche se, come vita, non è affatto entusiasmante. Uno dei grandi segreti dell'esistenza è proprio questo: saper apprezzare la vita che ci è stata data”

Una sorridente Agatha Christie
Molti potrebbero pensare che questo libro sia adatto esclusivamente a chi vuol saperne di più sulla vita della scrittrice più letta al mondo nella storia della letteratura, ma non è così. “La mia vita” è molto di più del resoconto di una persona, perchè abbraccia un secolo intero, dalla fine dell'età vittoriana agli anni '60, passando per due guerre. E' uno sguardo completo su un'epoca, tracciato attraverso gli occhi di chi di quell'epoca ha saputo cogliere ogni cosa. Mode, usi, costumi, riflessioni e cambiementi fanno da sfondo al ritratto di una donna originalissima.

Io credo che di tutti i viaggi compiuti da Agatha Chrisite, il più entusiasmante sia stato proprio questo suo cammino compiuto a ritroso nella memoria. Un viaggio a volte gioioso, altre doloroso, ma sempre abbellito dalla sua innata creatività e dalla curiosità di scoprire il mondo e la "natura umana".

Rileggere questo libro è stato un vero toccasana. Mentre fuori imperversava la pandemia, io curavo le mie preoccupazioni e i miei dolori con la forza di quest'opera indimenticabile. Non nascondo di essermi commossa quando ho voltato l'ultima pagina e di aver stretto al petto il volume, con il cuore traboccante di gratitudine verso questa donna straordinaria, che ha saputo fare della sua esistenza un'autentica opera d'arte.

VALUTAZIONE: ⭐⭐⭐⭐⭐ / 5

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2 commenti:

  1. Bel post ! La vita di Agatha Christie è davvero un'avventura ! L'ho scoperta proprio leggendo la sua biografia. Sto scrivendo dei post su donne interessanti 😊 la prossima sarà Louise M. Alcott. A presto
    Sara

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    Risposte
    1. Grazie ^_^ Agatha Christie è la mia autrice del cuore, e questa sua autobiografia è un vero capolavoro! Passerò dal tuo Blog allora,a presto :D

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