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martedì 8 settembre 2020

RECENSIONE | IL SUGGERITORE di Donato Carrisi


Titolo: Il suggeritore 

Autore: Donato Carrisi

Genere: Thriller

Editore: Longanesi

Pagine: 462

Anno edizione: 2013


Da amante del genere thriller psicologico, mi sono avvicinata a questa lettura con grande interesse, seppur con molti anni di ritardo rispetto alla sua prima pubblicazione, che risale al 2009. Trattandosi del romanzo di esordio di Donato Carrisi - del quale non avevo ancora letto nulla - e sapendo che aveva riscosso un notevole successo, l'ho letto con altissime aspettative. Sono state soddisfatte? In parte sicuramente sì, in parte non pienamente.

Macabro quiz

In un luogo non precisato, presumibilmente in centro Europa, una squadra speciale indaga sulla misteriosa scomparsa di cinque bambine. Quando nelle campagne viene rinvenuto un vero e proprio "cimitero di bracci", tutti sinistri, appartenenti a sei bambine tra i sette e i tredici anni, la faccenda assume connotati particolarmente oscuri, in quanto si conoscono i nomi di cinque bambine su sei. Si apre quindi un'ardua caccia al killer, parallelamente alla disperata ricerca della sesta bambina "senza identità", l'unica che risulta essere ancora viva, secondo le accurate analisi del medico legale eseguite sugli arti delle povere vittime. Data la complessità del caso, si decide di chiedere la collaborazione dell'investigatrice Mila Vasquez, un'esperta nel ritrovamento di bambini scomparsi. Ad accoglierla nella squadra ci sono il criminologo Gavila e gli agenti speciali Sanchez, Rosa e Stern. Ciascuno di loro, con competenze e caratteristiche diverse, si prodigherà al raggiungimento dello scopo giorno e notte, in un'angosciante e snervante corsa contro il tempo. Un lavoro senza riposo, che viene narrato a ritmo serrato per più di 400 pagine.

Pian piano verranno ritrovati i cadaveri delle cinque bambine, sempre in posti diversi e in circostanze estrematente macabre. Ogni volta che salta fuori un corpo, le indagini si concentrano su di un uomo diverso. Di ogni uomo vengono a galla inquietanti verità e altri efferati delitti, scoperti quindi grazie alla mappa tracciata dal serial killer, per mezzo dei corpi delle bambine. E' evidente che il pluriomicida è una persona particolarmente astuta e ben organizzata. Con la sua "opera d'arte", vuole dimostrare che siamo tutti dei potenziali assassini.


Tutti abbiamo un lato oscuro, tutti abbiamo un segreto”.


La storia viene raccontata in terza persona, dando spazio più che altro alla Vasquez, Da alcuni suoi gesti capiamo che Mila convive con un profondo senso di colpa, che troverà una spiegazione verso la fine del romanzo. Un'altro personaggio al quale viene dato maggiore risalto è il dottor Goran Gavila, un uomo dagli occhi grandi dall'aspetto trasandato, che gestisce il gruppo con pacatezza. Anche lui nasconde un inaspettato segreto.


"Stiamo accanto a persone di cui pensiamo di conoscere tutto, invece non sappiamo niente di loro."


Come in America

Carrisi è stato un vero maestro nel miscelare tutti gli ingredienti classici del genere “thriller all'americana”: una squadra investigativa tormentata, un serial killer particolarmente efferato, delle vittime innocenti e una rete interminabile di colpi di scena sensazionali. Da questo punto di vista l'opera non fa una piega. Il lettore in cerca di scariche di adrenalina otterrà certamente quello che vuole. Certo, se questo romanzo fosse stato scritto da un americano non avrebbe fatto tanto scalpore, quindi ciò che rende questo romanzo speciale è proprio il fatto di essere stato prodotto da un “non amerticano”.

Perchè volevo abbandonarlo

Sin dalle prime pagine ho sofferto per l'eccesso di crudeltà dei fatti. Oltre alle raccapriccianti uccisioni delle bambine, vengono raccontati altri delitti con una crudezza tale da costringermi a pensare di lasciare il libro, a favore di una lettura più rilassante. Ma alla fine la curiosità di sapere l'epilogo mi ha spinta a continuare.

Pregi e difetti

Donato Carrisi
Dal mio punto di vista, “Il suggeritore” pecca di eccesso di colpi di scena. Ad un certo punto, più o meno da metà in poi, ce ne sono troppi, alcuni ben motivati, altri alquanto inverosimili. Sembra quasi che si voglia stupire a tutti i costi, a discapito di una trama che, pur essendo terrificante, è comunque di per se già molto avvincente. Questo non toglie però valore all'opera prima di Carrisi, un autore che ha dimostrato di possedere un'ottima padronanza della scrittura e una precisa conoscenza della costruzione di una trama vincente. In parte mi ha ricordato lo stile di Giorgio Faletti e Patricia Cornwell.

Ho trovato particolarmente interessanti i riferimenti ad alcuni aspetti del mondo dell'investigazione, quali le pratiche per le autopsie, la classificazione dei serial killer e le varie techiche di indagine. Belle e convincenti anche diverse intuizioni psicologiche.


Una volta ho sentito qualcuno dire che il male può essere sempre dimostrato. Il bene mai. Perché il male lascia tracce di sé al suo passaggio. Mentre il bene lo si può solo testimoniare.”


Lettura consigliata, quindi, ma tenete a mente un piccolo suggerimento: evitate di aprire il libro prima di andare a dormire!

VALUTAZIONE: ⭐⭐⭐⭐ / 5

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