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domenica 17 marzo 2019

RECENSIONE | HIGH & DRY PRIMO AMORE di Banana Yoshimoto


Titolo: High & Dry. Primo Amore
 
 Autore: Banana Yoshimoto
 
Genere: Narrativa contemporanea 
 
 Editore: Feltrinelli
 
 Pagine: 108
 
 Anno edizione: 2013

La storia è narrata in prima persona dalla protagonista, Yuko, un'adolescente di 14 anni davvero speciale. Dotata di una sensibilità particolarissima, che le permette di vedere materialmente i pensieri di chi le sta intorno, animali e omini strani, vive la sua età e questa sua inconsueta capacità con stupore e una venatura di disagio. Riflessiva e già piuttosto matura per la sua età, Yuko descrive
con dolcezza tutto ciò che le attraversa l'anima, come la bellezza dell'arrivo dell'autunno, la passione per il disegno e la quotidianità che condivide con sua madre.
La donna, che lavora in una libreria specializzata in libri di psicologia e religione, comprende bene il malessere che vive la figlia, ed è in grado di rassicurarla
sempre, anche solo con uno sguardo carico di affetto e complicità.


Il legame tra madre e figlia è molto stretto. A renderlo tanto forte vi è una sofferenza comune: l'assenza del padre di Yuko, che vive in America per motivi di lavoro. In questa famiglia che lei definisce "un specie di famiglia senza padre", le due donne vivono le loro giornate concedendosi un unico piccolo lusso: quello di fare delle sane scorpacciate di gelato, del quale è ghiotta soprattutto la madre.

Giovani anime affini

La giovane Yuko vive l'assenza della figura paterna con preoccupazione e tristezza, perchè teme che non tornerà più. L'unica attività che la aiuta a stare meglio e che le permette in qualche modo di liberarsi dalle sue incertezza, è il corso di disegno, tenuto da Kyu, un empatico maestro tra i 25 e i 30 anni. Kyu le insegna a lasciarsi andare e ad imprimere sulla carta la sua interiorità liberamente, utilizzando i colori come se fossero il riflesso delle sue sensazioni.

"Innamorarsi del maestro di disegno: niente di più banale"

E' il pensiero costante di Yuko quando capisce che oltre alla stima per il giovane maestro, un sentimento più profondo sta nascendo nel suo cuore. Kyu è un artista e un insegnante, ma ancor prima è un ragazzo che soffre ancora per un trauma subito da bambino, quando ha vissuto un momentaneo distacco della madre. Due giovani anime tormentate da un dolore molto simile, che condividono le ore delle lezioni senza sapere di avere più di qualcosa in comune. Fin quando non succede un fatto davvero straodrinario: durante una lezione di disegno, entrambi vedono uscire dalla regina della notte, una pianta simile ad un cactus posta sulla finestra, degli omini verdi che fuggono e spariscono nel cielo.

"In quel momento, mentre pensavamo la stessa cosa, i suoi occhi e miei erano uguali, come se appartenessero a un solo corpo".

In seguito a questo episodio, Yuko e Kyu iniziano a frequentarsi, nonostante la differenza d'età. Inizia così un percorso dolcissimo, che i due intraprendono con onestà e spontanetà, condendo le loro giornate di confidenze e scoperte, fino a raggiungere consapevolezza dei propri blocchi interiori ed afferrare insieme un barlume di felicità.

"Se qualcuno di avesse osservato da un punto altissimo, come il cielo, avrebbe visto solo due esseri umani felici, insignificanti, piccoli, uno accanto all'altro, ma della nostra età, di quello che avevamo fatto fino a quel momento, dei vezzi che davano colore alle nostre giornate, di tutto questo non avrebbe percepito assolutamente nulla; così, per un attimo, pensai di essere sul punto di sollevarmi da terra. Chiusi gli occhi per vedere fino in fondo lo scintillio lieve che mi percorreva la punta delle ciglia"

Banana Yoshimoto mi ha trascinata anche questa volta nel suo meraviglioso mondo sospeso tra magia e realtà. Una storia semplice e al contempo profonda, descritta con la consueta tenerezza tipica dei suoi scritti, che sono per me come un rifugio sicuro, dove respirare aria pura e sempre nuova.

VALUTAZIONE ⭐⭐⭐⭐

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