Titolo:
Piccoli
racconti di un'infinita giornata di primavera
Autore:
Natsume Soseki
Genere:
Racconti
Editore:
Lindau
Pagine:
144
Anno
edizione: 2017
I racconti contenuti in
questo volume delizioso pubblicato dalla casa editrice Lindau sono 25
opere brevissime del cosiddetto “sommo scrittore” Natsume
Soseki, un autore che non avevo ancora affrontato sino ad ora, ma
che inseguivo già da molto tempo con grandissima curiosità.
Avevo
aggiunto questa libro nella lista dei desideri su Ibs alcuni mesi fa, rapita dal titolo evocativo
e dalla copertina meravigliosa.
Ho
deciso di acquistarlo di istinto il mese scorso, spinta dalla voglia
di immergermi nell'atmosfera delicata della primavera giapponese.
“Sia
eterna la gioia di oggi”
In
realtà, le giornate di primavera presenti in questa raccolta
magistralmente tradotta e curata da Tamayo
Muto, non sono storie dipinte sullo sfondo della fioritura dei ciliegi
(sakura),
ma racconti apparentemente diversi tra loro che si riferiscono alla
vita dell'autore e che custodiscono un desiderio comune: quello di
dilatare
il tempo
per poter godere delle sensazioni vissute in quell'istante unico,
come se fosse
un
lungo e gioioso giorno di primavera.
Tutti i racconti
apparvero inizialmente sull' Osaka Asahi Shimbun nel 1909 e
vennero poi riuniti e pubblicati da Soseki l'anno successivo con il
titolo Eijitsu Shohin.
Di seguito vi espongo le
mie impressioni su alcuni fra i racconti che hanno lasciato
un'impronta più significativa nel cuore e nella mente,
suddividendoli in tre gruppi.
Frammenti
di vita quotidiana
Dotati
di uno spiccato senso di intimità, sono i racconti che mi hanno
trasmesso le emozioni
più intense.
In
Il braciere, Soseki
descrive le piccole emozioni provate in una tipica giornata invernale
caratterizzata dal suo mal di stomaco (probabilmente dovuto
all'ulcera, che gli provocò la morte all'età di 49 anni), i pianti
interminabili del suo bimbo e il freddo contro il quale cerca di
combattere in tutti i modi.
“Mentre sotto una luce brillante sorseggio il sobayu caldo e ascolto il crepitare della carbonella appena aggiunta nel braciere, la fiamma rossa tremola fioca, in mezzo alla cenere; ogni tanto una lingua di fuoco bluastra guizza fra i pezzi di carbone. Guardando il colore di questa fiamma, per la prima volta sentì il tepore della giornata, così continuai a osservare per un po' di tempo la superficie della cenere che poco a poco diventava bianca.”
L'uccello
di montagna è la struggente
storia di un misterioso ragazzo molto povero, che entra in casa di
Soseki con un manoscritto e l'ambizione di ricavare del denaro dalla
vendita dei suoi scritti. La miseria è uno dei temi maggiormente
affrontati dall'autore in questa raccolta, che riesce a mettere in
luce le difficoltà dei personaggi con uno sguardo carezzevole.
Triste
ma colmo di una forza del tutto speciale è La tomba del
gatto, che racconta il lento
declino di uno dei loro gatti, ponendo un blando ma incisivo accento
sulla caducità della vita.
L'autoironia
è invece
ciò che caratterizza Capodanno,
nel quale Soseki si esibisce in uan bizzarra interpretazione
improvvisata di un brano di Hagoromo
con il suo amico, nonché poeta di haiku
e romanziere, Takahama Kyoshi. L'autore iniziò la sua carriera di
scrittore proprio scrivendo haiku
umoristici per la rivista Hototogisu.
Memorie
dall'Inghilterra
Soseki ha vissuto un
rapporto di amore-odio con la lingua inglese. Durante gli anni
di studio fu bocciato all'esame finale, ma successivamente divenne
uno studioso diligente della materia, divenendo persino docente di
inglese a Tokyo. Nel 1900 fu incaricato dal Ministero
dell'Educazione di recarsi in Inghilterra per compiere
ricerche sulla letteratura inglese, dove passò due anni della sua
vita che si rivelarono difficili a causa della solitudine e
dell'ambiente tanto diverso dal suo amato Giappone.
Un
sogno di tepore e
L'impressione descrivono lo
stato d'animo dell'autore che, trovandosi nel mare di gente che
invadevano le strade di Londra con il viso tirato e il passo svelto,
alzava spesso gli occhi al cielo, trovando schiere di edifici tutti
uguali e una piccolissima striscia di cielo grigio. Solo e angosciato
da quella realtà triste e omologata, perdeva spesso la strada di
casa e vagava per le strade della città con un forte senso di
estraneità.
In
La nebbia,
tutte le difficoltà descritte nei racconti sopra citati vengono
amplificate dalla presenza del velo scuro provocato dalla spessa
foschia londinese.
“Mi fermai per un po' di tempo con aria assente, dentro questo colore brunastro opprimente. Ho la sensazione che accanto a me stia passando molta gente, ma non ne ho la sicurezza, se non quando ci urtiamo con le spalle. In quel momento, in quel mare oscuro vidi muoversi un punto non più grande di un pisello, di un giallo offuscato. Feci circa quattro passi in qella direzione; allora la mia faccia spuntò davanti alla vetrina di un negozio, nel quale è accesa una lampada a gas.”
Questi racconti
silenziosi e rarefatti, mi hanno ricordato il romanzo di Italo
Calvino Marcovaldo, un libro che ho letto e amato durante gli
anni delle scuole superiori e che vorrei tanto rileggere.
Il
professor Craig è
il racconto più lungo contenuto nella raccolta, ed è forse l'unico
nel quale Soseki non descrive la sua esperienza in Inghilterra con
insofferenza. Qui emerge il ritratto vivido e sincero del suo
professore di letteratura inglese, un originale studioso di
Shakespeare un pò sbadato e burbero, con il quale l'autore continuò
ad avere contatti anche dopo il suo rientro in Giappone.
Novelle
e altri racconti
Interessanti e ricchi di riferimenti alle tradizioni sono i racconti che compongono quest'ultimo variegato gruppo.
Il kakemono, nel
quale un uomo si vede costretto a svendere una preziosa pittura
ereditata per poter acquistare una lapide da deporre sulla tomba
della moglie, ne è un vivido esempio.
Uno dei racconti più
suggestivi dell'intera raccolta è certamente La voce, nel
quale le magia dei ricordi la fanno da padrone.
“Quando spostò lo sguardo dall'albero al cielo, sentì all'improvviso una forte emozione. Dopo un po' di tempo, man mano che quell'emozione si placava, un un angolo di quel cielo fece la sua comparsa un ricordo che gli faceva sentire una grande nostalgia del suo paese natio, come se fosse stato disegnato in un punto lassù. Il punto era là, lontano, ma lo vedeva nitido come se si trovasse sopra la scrivania.”
Il
caco è invece un racconto
curioso, che descrive le
abitudini e i giochi di Kii-chan, un bambino diverso dagli altri
perché allevato in una famiglia iperprotettiva.
Alcuni racconti, come Il
serpente, Il ladro, L'incendio e Kigensetrsu, sono
caratterizzati da un finale a sorpresa o aperto, che mi hanno
lasciato un senso di incompiutezza e di mistero.
Natsume Soseki |
Con pennellate di colori
diversi e sfumati, Soseki è stato capace di dipingere una tela
meravigliosa, intrisa di ricordi e di storie fluttuanti. Un
volume indispensabile per conoscere meglio, o iniziare a conoscere,
questo autore così importante.
Nell'introduzione vi è
la storia della vita di Natsume Soseki, segnata da numerose crisi
depressive, dovute probabilmente a un'infanzia difficile e da alcuni
episodi dolorosi. E' stato propria grazie alla scrittura che
quest'uomo sensibile e coraggioso è riuscito ad alleviare i suoi
tormenti, donando alla letteratura un apporto significativo e del
tutto originale.
VALUTAZIONE ⭐⭐⭐⭐ / 5
LINK PER L'ACQUISTO:
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