Benvenuta Linda nel mio salottino letterario virtuale, ti ringrazio per essere qui. E' un onore per me avere la
possibilità di intervistarti dopo aver letto e amato il tuo ultimo
romanzo.
Grazie
a te per avermi invitata!
Innanzitutto
vorrei rivolgerti qualche domanda di carattere generale, per poi
passare a parlare di “Kaijin. L'ombra di cenere”.
Esiste
una netta differenza tra lo svolgere una certa attività per hobby o
per lavoro. Quando e come hai capito che la scrittura poteva
diventare la tua professione? In che modo cambia l'approccio alle
nostre passioni quando decidiamo di trasformarle nel nostro lavoro?
Linda Lercari |
“Ci
si mette a scrivere di lena, ma c’è un’ora in cui la penna non
gratta che polveroso inchiostro, e non vi scorre più una goccia di
vita, e la vita è tutta fuori, fuori dalla finestra, fuori di te, e
ti sembra che mai più potrai rifugiarti nella pagina che scrivi,
aprire un altro mondo, fare il salto.” Cosa pensi delle parole
di Italo Calvino? Raccontaci la
tua tipica giornata di scrittura, le tue abitudini, il tuo approccio
con l'ispirazione e con la stesura del testo.
Se
Calvino sta descrivendo un “blocco da scrittore” io devo
confessare di esserne immune. Nel tempo ho sviluppato diversi
progetti e oggi posso dichiarare di essere un'autrice multi genere.
Questo mi permette di spaziare da un tipo di storia all'altro e
quando penso di non andare avanti nella narrazione di un “romance”
lo accantono per proseguire con un “distopico” oppure con uno
“storico” in modo che l'ispirazione fluisca sempre agevolmente.
Inoltre comporre poesie è di grande aiuto. Non ho una routine
precisa, però porto sempre con me un taccuino e una penna perché
l'ispirazione non conosce orari e devo appuntarmi ogni buona idea. La
stesura dei testi prevede sempre diverse riletture, ma so per certo
che anche rileggessi mille volte un romanzo troverei altrettanti
difetti, quindi mi devo imporre un freno.
Sei
un'autrice eclettica, la tua produzione letteraria spazia in diversi
generi. Vuoi parlarci brevemente dei libri che hai pubblicato prima
di “Kaijin. L'ombra di cenere”?
Il mio primo amore è stata la fantascienza, ma, cosa buffissima, è solo da pochi mesi che ho pubblicato il mio primo distopico. Agli inizi della carriera mi sono stati pubblicati tanti racconti in altrettante antologie. Come genere direi soprattutto racconti con protagonisti adolescenti con i problemi tipici dell'età, ma molto drammatici, molto “neri”... Poi ho pubblicato due raccolte di poesie in self per due progetti su cui continuo a lavorare, ma per i quali vorrei coinvolgere una casa editrice. Sempre prima di Kaijin ho pubblicato anche un romanzo noir. Dopo Kaijin sono stata contattata per pubblicare degli erotici, ma all'inizio non avevo capito che la collana per cui avrei lavorato era di genere “romance” così il primo racconto – tutt'ora bestseller – è risultato essere privo di una storia d'amore vera e propria.
Linda Lercari in tenuta da Kendo |
In
principio fu la Cina. Da ragazza ero appassionata soprattutto della
storia degli ultimi anni dell'Impero Cinese. Poi mi sono fidanzata e
quello che sarebbe diventato mio marito era – ed è – un grande
amante del Sol Levante. Con lui ho imparato a collegare tanti dati
che avevo appreso anche guardando i cartoni animati degli anni
Settanta e ho cominciato a documentarmi. Poi Furio – questo il nome
del mio consorte – ha cominciato a praticare il Kendo, l'arte
marziale della Via della Spada. Pian piano sono rimasta così
affascinata che ho iniziato a praticare anche io e tutt'ora mi alleno
alla SKL, la Scuola Kendo Lucca. Sono un primo Dan, devo migliorare
ancora molto, il lavoro è tanto. Inoltre siamo stati diverse volte
in Giappone, in primis in Luna di Miele, e ogni volta apprendo cose
nuove, aspetti e sfaccettature più profondi.
Il Giappone è un Paese estremamente affascinante e pieno di contraddizioni. Quali sono gli autori che ogni amante della cultura giapponese dovrebbe leggere? C'è uno scrittore che ami particolarmente e perché?
Se
rispondo che più di una volta sono stata paragonata a Mishima come
stile sono troppo vanagloriosa, vero? Sì, mi scuso, ma mi è stato
detto davvero. Di certo è un autore da leggere, ma anche i suoi
brevi filmati sono molto importanti. Per chi riesce a trovarlo “Ken”
è un bel filmato sul Kendo e sulle dinamiche fra studenti. Non mi
piace molto Murakami e di Banana Yoshimoto consiglio soprattutto i
primi romanzi. Consiglio Soseki perché è un grande classico e fra
gli autori moderni Ito Ogawa che è davvero deliziosa. La mia
favorita al momento. Descrive le situazioni con cura e delicatezza,
emoziona e resta nel cuore.
“Kaijin.
L'ombra di cenere” è un romanzo di ambientazione storica. Narra
del legame profondo esistente tra due personaggi di fantasia, i
samurai Hakashinjitsu e
Momokushi-sama, in un contesto
realmente esistito, ossia la fine dell'era Kamakura. Quanto è stato
difficile conciliare fedeltà e immaginazione?
Samurai - Era Kamakura |
Il
segreto che Hakashinjitsu
ha celato per una vita intera al suo signore Momokushi-sama
viene svelato solo alla fine del romanzo, quindi l'effetto sorpresa è
sicuramente uno dei punti di forza di quest'opera eccezionale. Com'è
nata la scelta di strutturarlo in questo modo? Quanto sarebbe stato
diverso l'impatto sul lettore se “Kaijin. L'ombra di cenere”
fosse stato raccontato diversamente?
Kaijin
narra dell'abnegazione totale, di un amore sconfinato e di una
riconoscenza senza limiti. La storia di un essere umano che cede se
stesso in cambio di un bene più grande. Ho sempre amato i finali a
sorpresa e Kaijin mi ha permesso di crearne uno efficace. Da un po'
di tempo con una mia amica traduttrice madrelingua ci stiamo
scervellando per cercare una versione adeguata in inglese, ma questa
lingua non permette certi artifici che ho potuto sfruttare in
Italiano. La cosa simpatica è che sarebbe perfettamente traducibile
in giapponese mantenendo lo stesso effetto finale. La struttura di
Kaijin deve restare tale, non mi è facile pensarla diversamente
perché Hakashinjitsu è “Il demone servitore” sino alla fine,
non può essere altro, si perderebbe il senso di annullamento
personale, di rinuncia a sé stessi che vorrei fosse chiaro nella
storia.
“Nel
nel tempo ho scritto e scriverò tanti romanzi, ma Kaijin rimarrà
per sempre quello che sento nel cuore”. Certamente riconoscerai
queste tue parole. Cosa vuoi
dire esattamente con la tua dichiarazione?
In
qualche modo io sono un'ombra fatta di cenere.
Se
dovessi avere a disposizione solo tre aggettivi per descrivere
“Kaijin. L'ombra di cenere”, quali useresti?
Preferirei
usarne uno solo: coraggioso.
So
che stai lavorando ad uno spin-off che avrà come protagonista la
concubina Himitsushuei. Perché hai scelto proprio questo
personaggio? Ci sono altre storie in cantiere?
La
nostra piacevolissima chiacchierata è giunta al termine.
Ringrazio ancora calorosamente Linda Lercari per averci fatto compagnia e vi invito nuovamente a leggere il suo meraviglioso romanzo.
Ringrazio ancora calorosamente Linda Lercari per averci fatto compagnia e vi invito nuovamente a leggere il suo meraviglioso romanzo.
Sono
io che ringrazio per l'ospitalità e spero di non avervi annoiati con
le mie chiacchiere. Un saluto a tutti voi e un appello: “leggete,
leggete, leggete. Possibilmente anche qualcosa di mio e vi ringrazio,
ma leggete, leggete, leggete!”
LINK
PER L'AQUISTO:
[N.B.
Il Blog è affiliato a IBS, LIBRACCIO e LAFELTRINELLI. Questo vuol dire che se
farai i tuoi acquisti tramite i miei link, io riceverò una piccola
commissione, che riutilizzerò per alimentare il blog acquistando nuovi
libri da leggere e da recensire.
ATTENZIONE: TU SPENDERAI LA STESSA CIFRA CHE AVRESTI SPESO ANDANDO DIRETTAMENTE SUL SITO, quindi a te non costa davvero nulla! Grazie di cuore a chi deciderà di sostenere il blog]
ATTENZIONE: TU SPENDERAI LA STESSA CIFRA CHE AVRESTI SPESO ANDANDO DIRETTAMENTE SUL SITO, quindi a te non costa davvero nulla! Grazie di cuore a chi deciderà di sostenere il blog]
Nessun commento:
Posta un commento